Dopo 37 anni il Teatro Sociale riaccende le luci e rialza il sipario diventando “Teatro Valentino Garavani.” #Valentino, che con la sua #maison contribuirà a sostenere i costi del cartellone e dei futuri progetti, ieri pomeriggio era presente alle prove generali con pochi selezionati ospiti per godere della grazia della #Abbagnato di rosso vestita e della bellezza della piccola #Scala restaurata.
Teatro da sempre #orgoglio per aver ospitato il giovane direttore d’orchestra Toscanini, #storia raccontata in un saggio di Maragliano, ma da domani #simbolo di una rinascita culturale sociale ed economica che porterà al rilancio di tutto il territorio.
In questi decenni abbiamo sentito la mancanza, ne abbiamo parlato in ogni campagna elettorale, ne abbiamo spiato i lavori nelle anticipazioni delle brevi aperture. Quindi dobbiamo tutti essere felici che riapra in modo stabile e che torni a essere il luogo in cui fare #cultura, supportare i #talenti attraverso le borse di studio, avviare #laboratori in collaborazione con le scuole, portare finalmente un #indotto alla città facendola uscire dalla stagnazione e dal degrado.
Chi oggi riceve gli #applausi però deve condividerli con le passate amministrazioni, tra cui alcune di centro sinistra, che nei vari anni hanno contribuito, cercato, provato, smosso la situazione burocratica e trovato finanziatori.
Senza nulla togliere alla bellezza dell’evento ci sentiamo invece di non condividere il metodo con cui si sono tenute separate le istituzioni dai cittadini. Avremmo preferito una festa comune pur nelle difficoltà della capienza coinvolgendo tutte le parti, le istituzioni, le scuole, le associazioni, i cittadini e chi ha lavorato per la realizzazione della riapertura. Magari proponendo i due spettacoli con autorità e gente comune seduti accanto, dando la possibilità con una modalità #virtuale a coloro che non erano riusciti a entrare di partecipare nonostante la ridotta capienza. E magari permettendo l’acquisto dei #biglietti on line.
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